È una ricerca che si focalizza attorno all’ archetipo dell’aria il nuovo lavoro discografico di Elsa Martin in duo con il trombettista Flavio Zanuttini intitolato AER, uscito il 24 maggio sulle principali piattaforme digitali e su bandcamp (anche in formato fisico) ad opera di TAG The Artist Garage.

Musica in dialogo con la parola poetica il nucleo di quest’ opera, una nuova tappa del percorso di ricerca che da anni la cantante e compositrice friulana conduce in maniera appassionata, questa volta in una formazione alquanto insolita ovvero voce e tromba, due strumenti che in comune hanno la materia su cui scorre la loro vibrazione sonora: il respiro. Proprio questo elemento intimamente connesso all’esistenza ha ispirato la scelta del tema a cui riferirsi – l’aria – e la conseguente ricerca di testi poetici che la evocassero in varie forme e simbologie. La prassi della libera improvvisazione è il modus operandi su cui si basa tale ricerca, che si manifesta nell’esplorazione dei parametri musicali e narrativi in dialogo con la parola poetica via via destrutturata, sbriciolata, dispiegata, ricondotta a fonemi e – dunque – suoni, portatori quindi di significante oltre che di significato. La parola viene intesa nella sua valenza metalinguistica accanto ed oltre a ciò che essa esprime: nel suo esser suono, è materia che origina dal respiro e dal fiato, è spirito. La partitura musicale – priva di notazione tradizionale – , si basa su un sistema di strutture parametrico-evocative spesso estrapolate dai testi, guida al gesto sonoro e performativo, al fine di generare una forma musicale ed una narrazione aderenti al pensiero compositivo, ma dai contenuti sempre mutevoli e inattesi, proprio perché connessi all’estemporaneità caratterizzante un tipo di prassi basata sull’improvvisazione.

Sei tracce compongono l’album: “Wins in the wind” e “Tu, vento” contengono le liriche degli haiku scritti dal poeta veneto Andrea Zanzotto, “Ports and people” è una babele di suoni che trae ispirazione da una poesia di Emily Dikinson, “Nuova” si rifà alle immagini visionarie di alcuni versi estrapolati da un componimento di Antonia Pozzi, “Fueis moti” è un’ interazione giocosa guidata dalle parole della friulana Novella Cantarutti, Don’t go back to sleep si ispira a un componimento del poeta mistico sufi Jalāl al-Dīn Rūmī. Nitida emerge la qualità della relazione dei due strumenti quando il loro fondersi crea una sorta di iper strumento dalle caratteristiche timbriche ed espressive singolari e consonanti. Fulcro dei quadri sonori è l’esplorazione timbrica: rincorse, unisoni acutissimi e sfavillanti, battimenti, note sull’orlo, stridori, vortici in discesa e risalita, giochi onomatopeici, densità e rarefazioni, il tutto senza sofisticazioni elettroniche al fine di condurre una ricerca che con coraggio possa abitare la nuda essenzialità e potenzialità espressiva del suono in fusione con la parola poetica.

L’album AER è stato registrato a Cormons (GO) presso lo studio “East Land Recording Studio” di Francesco Blasig. La copertina e la grafica sono a cura dell’artista Giulia Spanghero. La fotografia che ritrae i musicisti è a firma di Igor Petaros.